Circuito settale nel controllo anticipatorio della sete

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 04 ottobre 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Nella neurofisiologia classica le basi neurali della sete facevano parte del grande capitolo del controllo omeostatico prevalentemente ipotalamico del comportamento istintivo. La ricerca ha contribuito progressivamente a delineare un quadro funzionale entro cui il comportamento spontaneo di assunzione di liquidi da parte di un animale obbedisce a due diversi ordini di criteri biologici: 1) soddisfazione anticipatoria della sete, consistente in un rapido aggiustamento funzionale che ha luogo prima che si verifichi una qualsiasi variazione dell’osmolarità plasmatica 2) soddisfazione omeostatica della sete, consistente nel desiderio di assumere liquidi direttamente prodotto da variazioni dell’osmolarità del sangue.

Sia i segnali omeostatici sia i segnali anticipatori sono veicolati all’organo subfornicale, una delle strutture presenti nelle aree nude dell’encefalo – ossia prive di barriera ematoencefalica (BEE) – che svolge il suo ruolo fondamentale nella regolazione “momento per momento” del volume del liquido extracellulare nell’animale. Le vie nervose che trasportano all’organo subfornicale i segnali periferici codificanti l’informazione necessaria a generare il comportamento di ricerca e assunzione di acqua prima che si abbiano cambiamenti di composizione molecolare o densità plasmatica, si conoscono solo in parte, e la loro indagine è oggetto di ricerca di vari gruppi in tutto il mondo.

Lingyu Xu e numerosi colleghi coordinati da Zhaong Chen hanno identificato un nuovo circuito ad azione bottom-up, che parte dalla porzione mediale del setto e raggiunge l’organo subfornicale. Si tratta di un piccolo sistema di fibre in grado di prevenire l’iponatriemia.

(Xu L. et al., A bottom-up septal inhibitory circuit mediates anticipatory control of drinking. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-025, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Zhejiang Key Laboratory of Neuropsychopharmacology, School of Pharmaceutical Sciences, Zhejiang Chinese Medical University, Hangzhou (Cina); Institute of Pharmacology and Toxicology, College of Pharmaceutical Sciences, Zhejiang University, Hangzhou (Cina); Department of Surgery, Yong Loo Lin School of Medicine, National University of Singapore, Singapore (Singapore).

L’organo subfornicale è una struttura specializzata dell’ipotalamo posta appena dietro il forame di Monro e costituita da un plesso di capillari fenestrati e una rete di fibre nervose e cellule della glia, rivestite da elementi ependimali piatti. Invia fibre all’ipotalamo e all’organo vascoloso, un’altra struttura simile contenuta nella lamina terminale, che riceve afferenze dal locus coeruleus, oltre che dall’ipotalamo, invia fibre ai nuclei preottico mediano e sopraottico, e contribuisce con l’organo subfornicale alla regolazione dell’equilibrio idrico e della sete. Per il lettore non specialista dell’argomento ricordiamo che queste due formazioni sono incluse fra gli organi circumventricolari, di cui tracciamo di seguito un sintetico profilo.

I cosiddetti “organi circumventricolari”, che includono formazioni tradizionalmente descritte con altre strutture anatomiche, sono costituiti da aggregati di cellule specializzate siti in sedi periventricolari paramediane in corrispondenza di aree nude, ossia di interruzioni della barriera emato-encefalica (BEE), i cui elementi cellulari sono qui sostituiti dai taniciti, ossia cellule ependimali modificate come chemocettori, che contribuiscono alla produzione del fluido cefalo-rachidiano e concorrono all’endocitosi di molecole utili per glia e neuroni. Si descrivono in genere sette organi circumventricolari interni all’encefalo ma non limitati dalla barriera ematoencefalica: organo subfornicale, organo vascoloso della lamina terminale (o cresta sopraottica), neuroipofisi, eminenza mediana, epifisi (o ghiandola pineale), organo subcommissurale e area postrema, detta in passato “centro del vomito” per la sua funzione prevalente[1].

Come si è detto più sopra, il comportamento di assunzione di liquidi da parte degli animali in condizione di vita naturale è generato dalla necessità di soddisfazione omeostatica della sete, prodotta da cambiamenti dell’osmolarità plasmatica, e soddisfazione anticipatoria della sete, che precede le variazioni di osmolarità del sangue. Le vie nervose che mediano la funzione anticipatoria, portando informazioni periferiche all’organo subfornicale, sono state indagate dal Lingyu Xu, Zhaong Chen e colleghi.

I ricercatori hanno scoperto una via inibitoria che va dal setto mediale (MS, da medial septum) all’organo subfornicale.

Nella formazione MS una popolazione di neuroni inibitori GABAergici, cioè rilascianti l’acido γ-aminobutirrico, ossia il neurotrasmettitore inibitorio principale dell’encefalo, codificano segnali di soddisfazione (sazietà) di acqua, integrando stimoli provenienti dalla cavità orale e tracciando i segnali gastrointestinali. Questi neuroni GABAergici ricevono informazione dal nucleo parabranchiale e formano relais con una sottoclasse di cellule nervose dell’organo subfornicale (SFO): neuroni SFOCaMKII. In tal modo formano una via bottom-up, originata in MS e diretta a SFO, che previene l’iper-idratazione.

La perturbazione funzionale sufficiente a compromettere la funzione di questo circuito porta l’animale ad assumere una quantità eccessiva di acqua, fino al determinarsi di uno stato di carenza plasmatica di sodio o iponatriemia.

L’insieme dei dati sperimentali ottenuti da Lingyu Xu e colleghi, per il cui dettaglio si rinvia alla lettura integrale del testo del lavoro originale, ha rivelato l’esistenza di una via nervosa settale che integra livelli multipli di segnali pre-sistemici, al fine di contribuire mediante un’azione inibitoria che previene l’eccesso di acqua alla regolazione fine del comportamento di assunzione di liquidi.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-04 ottobre 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Fa parte del complesso del nucleo dorsale del vago, insieme con il nucleo motore dorsale del vago e il nucleo del tratto solitario.